giovedì 21 agosto 2008

DOMINICA, DOVE LA NATURA E' SOVRANA

Ci sono due rotte aeree per l'isola di Dominica arrivando da Saint Martin (vedi articolo), via Antigua o via Guadalupa. Noi abbiamo scelto Guadalupa perché la disponibilità di posti del momento coincideva con le date che volevamo, ma abbiamo riscontrato al Juliana Airport di Sint Marteen, dove abbiamo vagliato le varie compagnie e acquistato i biglietti, che il servizio è frequente in entrambi i casi.

Le compagnie che abbiamo scelto sono la Air Caraibes per la tratta Saint Martin (aeroporto di Grand Case)-Guadalupa, e la LIAT per la tratta Guadalupa-Dominica (Melville Airport). Con circa 750 dollari (circa 500 euro) abbiamo acquistato questi voli per due persone, incluso il ritorno da Dominica a Guadalupa.

Se riesci a entrare nello spirito di Dominica, nel "mood", per dirla all'inglese, la lingua ufficiale, questa isola ti entra nel cuore e ne conserverai il ricordo per molto tempo: alte montagne ricoperte da foresta pluviale (nella prima foto), solcate da centinaia di fiumi e torrenti (si dice che ce ne siano 365, uno per ogni giorno dell'anno), persone amichevoli e ospitali, baie limpide di sabbia scura, paesaggi naturali formati da sorgenti sulfuree, e il secondo lago "bollente" più grande del mondo. Perla incastonata fra le più grandi Guadalupa e Martinica, Dominica è uno Stato indipendente, meno ricco delle vicine francesi, ma certamente più vero e incontaminato.

All'aeroporto di Melville, nel nord-est dell'isola, troviamo Bernard, un simpatico autista mandato dall'albergo che abbiamo prenotato da Saint Martin. Bernard ci guida attraverso l'isola e noi rimaniamo a bocca aperta davanti alla maestosità della vegetazione, che siano le piantagioni di banane, palme da cocco, cacao, manghi, papaye o che sia la fitta foresta costellata da macchie di colori di fiori di ibisco, anthurium e di altri a noi sconosciuti.

Dopo poco più di un'ora e mezzo di viaggio in auto (attenzione se si soffrono le curve!), ci accoglie sull'altro versante dell'isola il placido Mar dei Caraibi, sulla cui costa si trova il nostro albergo e la maggior parte della (poca) ricettività di Dominica.

Cibo e Alloggio:

Il Sunset Beach Hotel è una manciata di bungalow, essenziali ma puliti e confortevoli, in mezzo a un giardino tropicale, nel quale gli animali domestici sono costituiti da una tribù di iguane, schive e totalmente innocue. Ma il "pezzo forte" del Sunset è il ristorante con terrazza sul mare, cuore della piccola comunità di visitatori e ritrovo per le occasioni speciali anche per i locali. Lo chef Roger in cucina e la moglie Marcella (con noi nella foto), ottima padrona di casa, animano i pranzi e le cene di coloro che hanno voglia di stare in compagnia (sono belgi e parlano inglese, francese, tedesco, fiammingo e spagnolo, dei veri poliglotti!). Abbiamo conosciuto altri ospiti e trascorso insieme delle serate indimenticabili. Frederika alla reception e tutto lo staff completano il gruppo, per non far mancare niente a nessun ospite.

Escursioni:

Presso il Sunset Beach Hotel, con 126 dollari (90 euro) a testa al giorno avevamo, oltre alla colazione, anche tre escursioni guidate (in inglese o francese) nel nord, nel centro e nel sud dell'isola, e un massaggio di un'ora (si tratta di un pacchetto offerto sul loro sito internet, cliccando su "Packages"). Sono stati cinque giorni indimenticabili, e vogliamo spendere due parole sull'escursione al centro dell'isola, al "Boiling Lake": è piuttosto faticosa (sei ore di cammino), e in alcuni tratti un po' pericolosa; occorre essere abbastanza allenati (ma non troppo), e soprattutto avere scarpe adatte per il trekking. Una guida accompagna i visitatori (in gruppi di non più di 12/13 persone) e segnala i punti dove occorre maggiore attenzione (guadi di torrenti, punti a ridosso di strapiombi).

Dire che ne vale la pena è dir poco: i paesaggi dei picchi con il mare come sfondo sono mozzafiato, e il lago che bolle (nel vero senso della parola) è uno spettacolo unico. Sulla via del ritorno abbiamo fatto un bagno caldo in una polla naturale (quarta foto) e proprio al punto di arrivo un bagno freddo (quinta foto) con nuotata in una caverna naturale (dove abbiamo scoperto sono state girate alcune scene della saga dei film "I pirati dei Caraibi"!).









Con le gambe doloranti e il cuore a pezzi, lasciamo l'isola di Dominica e tutte le persone che abbiamo conosciuto, e appena decollato l'aereo a elica, distogliamo lo sguardo solo quando l'isola scompare dal piccolo oblò.

Nessun commento: